STORIE DI ORDINARIA F0LLIA DI UN'INSEGNANTE PRECARIA SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

19.4.06

when I was not a "prof"!


Appena laureata, sfogliando un quotidiano, incappo in un annuncio: cercano giovani neolaureati in lingue con ottima conoscenza di inglese e/o francese, spagnolo , tedesco disposti ad accompagnere orde di adolescenti (in pieno scoppio ormonale) all'estero per soggiorni-studio. Senza pensarci su due volte invio il cv e pochissimi giorni dopo mi chiamano per un colloquio a roma, mi presento (incredula) mi fanno riempire dei moduli in inglese, poi inizia la "job interview".....mi veniva da ridere specie a domande del tipo " un ragazzino ti sveglia nel cuore della notte perchè l'amico si è rotto una gamba, che fai?", ma riesco a mantenere un minimo di contegno e ottengo il lavoro. Destinazione: Winchester, due settimane. Circa 20 giorni prima della partenza ci invitano ad una riunione (sempre a roma) per erudirci sui dettagli. Iniziano i preparativi e, fresca come un pomodoro appena colto, arriva il giorno della partenza.
Aeroporto di capodichino: 30 giugno (ricordo la data): fiume di ragazzetti e ragazette semi urlanti con MINIMO sette /otto accompagnatori: mammina, papino, fratellino e/o sorellina, zio e/o/ zia, cuginetto e/o cuginetta, nonno e/o nonna!!!!!!!! Insomma una tribù che affollava l'ingresso. Le domande rivole erano le più assurde possibili, alcuni farneticavano nel vero senso della parola, io cerco di essere professional, ma è dura sotto l'assalto dei genitori ansiosissimi. Sbrighiamo la fase del controllo documenti, effettuiamo il checkin e finalmente i genitori si rendono conto che è il caso di mollare i pargoli (non prima di aver chiesto alla sottoscritta: ma lei mica è la prima volta che accompagna ragazi all'estero? Ed io" no, faccio questo lavoro da anni" !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Una bella faccia tosta, ma è stato davvero l'unico modo per sbarazzarmi da quegli avvoltoi!

Arriva il momento degli strazianti saluti....in realtà io è da almeno due ore che non sogno altro. Capirò solo dopo anni di esperienza che trattaasi di scene di ordinaria follia.
Resto sola con i pargoli: MEZZO PANICO, velato da finta sicurezza. Per fortuna non sono sola, ma in comapgnia di due colleghi: Ilaria, che conosco dai tempi dell'università, e Arturo che incontro in aeroporto! Sono simpatici, Arturo sembra un po' un pesce fuor d'acqua, ma forse è perchè Ila ed io già ci conosciamo e lui si deve "inserire". Voliamo fino a milano e poi fino a londra......tutto tranquillo i ragazzetti sono, tutto sommato, gestibili e noi ci inorgogliamo della nostra capacità nonostante la cosa costituisca una novità! Heathrow, rito del ritiro bagagli e , al solito, rito denuncia bagagli scomparsi. Usciamo dal terminal c'è un trionfante cartello ad attenderci "Winchester Sparsholt college"..........ok, trovato chi ci salva dall'imbarazzo di cercare. E' una tizia diciamo sui generis........si rivelerà simpatica e frizzante, ma ci vorrà qualche giorno per capirlo. Arriviamo al college, bello, ma al centro di una landa desolata (che si tratti di una waste land di eliottiana memoria??????????????)
Mi sa che la sto facendo troppo lunga......forse come "prima puntata" può bastare!

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