STORIE DI ORDINARIA F0LLIA DI UN'INSEGNANTE PRECARIA SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

31.3.07

BIDELLI

Doverosa premessa: tratto tutti con il massimo riguardo. Perché una cosa ho chiara in mente da qnd sono nata e cioè che se vuoi essere rispettato devi rispettare. Quindi io considero tutti allo stesso livello. Ho ben chiaro l’organigramma e sono per l’osservanza dei ruoili, ma prima di quella viene “la persona” come tale. Ergo, non mi ritengo a priori né migliore né peggiore di nessuno. Per cui massima educazione e cortesia con chiunque che esso sia Ministro della Pubblica Istruzione o bidello (ovviamente faccio tali esempi perché è nel mondo della scuola che mi muovo, ma andrebbe benissimo qualsiasi altro caso). Detto questo credo che se io mi relaziono in modo corretto, educato e perbene nei confronti di un collaboratore scolastico, quest’ultimo ha il dovere (per una questione di educazione, ripeto, non certo perché “inferiore”……..anche perché, inferiore di che se stiamo tutti nella medesima, disperata barca?) di assumere nei miei confronti la medesima gentilezza che mostro io. Questa mi pare si chiami civiltà, forse non tutti lo ricordano, ma esiste ancora, o almeno voglio crederci.
Sono stata in scuole con “bidelli” fantastici, il bidello “capo” di dove mi trovo ora è una persona squisita, perbene, disponibile e, cosa non trascurabile, sorridente. E’ bello iniziare la giornata con un saluto sorridente e con una persona che ti dice “che piacere professoressa vederla e ti augura buon lavoro”….sarà una piccola cosa, ma a me piace e ricambio sempre con il saluto. Le signore ai piani sono molto carine anche loro. Nella scuola 2,il casermone, c’è chi ti saluta e chi no, ma le signore ai piani delle scuole medie sono dolcissime (a parte una mezza schizzata……che, devo dire, con me è sempre molto carina……probabilmente, ritengo, perché io sono sempre carina con lei), una di loro un giorno ha sottolineato “quanto è brava questa professoressa, si vede che rispetta noi e il nostro lavoro” (ed io le ho risposto che mi sembrava il minimo…..non vi dico la sua faccia; mi ha fatto capire che, per lei, altro che minimo…..sarebbe stato il massimo!!!!!!!!!!! Vabbè……).
Insomma ho fatto il pistolotto iniziale per raccontare di un episodio accadutomi in una scuola di periferia. In tale scuola il Signor X, capo dei bidelli” è soprannominato da tutti “il provveditore” perché, con atteggiamento “guappo”, pretende di sapere tutto, mettere bocca su tutto e tutti, interferire con il lavoro di insegnanti e dirigente (non parliamo poi della segreteria…..si crede il Direttore Amministrativo). Secondo la sua mentalità contorta, tutto ciò che accade a scuola deve passare al suo vaglio per poi decidere se la cosa è fattibile o no. Non sto esagerando: riceve i genitori, informa su come si debbano comportare con il prof tizio e il prof caio, consiglia su libri di testo…..addirittura pretende quasi che porti il tuo 730 al caf del suo sindacato, ho detto tutto…….
Tale individuo mi aveva preso a benvolere, ma i colleghi mi avevano messo in guardia ed io lo tenevo a debita distanza: ero cordiale, ma sapevo mettere a freno certe sue manifeste esagerazioni. Insomma, la gestivo bene fino al giorno x.
Tale giorno mi trovavo in sala professori. Stavo, come al solito, leggendo delle scartoffie e preparando fotocopie quando arriva una ragazzetta e,senza salutare né chiedere per cortesia, voleva che IO le facessi una fotocopia. Innanzitutto le fotocopie le fanno i collaboratori, poi i ragazzetti non possono (almeno in teoria) accedere alla sala insegnanti (la colpa, però, molte volte è dei colleghi che, strafottenti, li mandano a rovistare tra cassetti e armadietti…..ditemi voi se è possibile) ed inoltre io alla maleducazione non ci sto. Le ho detto che non ero addetta e che lei non poteva neanche stare lì e che si andasse a cercare il bidello Y (ovviamente con i ragazzi non li chiamo mai “bidelli”, ma “Signor……” o “signora”).
La ragazzina stronzetta, invece di andare dal signor Y è andata “dal provveditore”, disperata perché non aveva ottenuto la fotocopia. Il provveditore ha fatto irruzione in sala docenti e con fare arrogante mi si è rivolto in napoletano e dandomi del TU. GRRRRRRRRRRRRRR. Io a lui ho sempre dato del Lei ed anche se lui non è in grado perché rozzo e zotico, mi aveva sempre dato del Voi (si sa come funziona al sud…..) a suo modo mi si rivolgeva con educazione…. Al quel “tu” non ho capito più nulla e gli ho detto che no si poteva permettere. Apriti cielo, ha detto che potevo essere sua figlia (e chissenefrega e poi grazie a Dio, mio padre non è un arrogante come lui….quindi altro che sua figlia!!!!!!!!!!!!!!!) ed io gli ho sottolineato “non sono sua figlia, sono una DOCENTE”. Sapete che da quel dì il tizio non mi ha rivolto più la parola? Secondo me è pure andato in giro a dire che ero stronza e si è fatto bello con il resto della scuola ………….

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