STORIE DI ORDINARIA F0LLIA DI UN'INSEGNANTE PRECARIA SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

17.5.07

grazie ragazzi

Non avrei mai immaginato di trovarmi a scrivere un post così, eppure....
Ieri, dopo la mia lezione del mercoledi dalle 15 alle 17 nella scuola 2, sono andata direttamente e di corsa (il tempo di prendere al volo la metro) allo spettacolo delle "bestiole" della scuola 1. Aspettavo il solito teatrino...non volevo neanche andarci perchè, dopo una giornata al lavoro, non vedevo l'ora di rientrare a casetta. Invece ho fatto non bene, ma benissimo. Lo spettacolo è stato davvero bello e, (qui arriva il momento topico) chi l'avrebbe mai detto, EMOZIONANTE.
Non tanto per dire. Emozionante nel senso di coinvolgente, commuovente. E' stato bello, da nodo in gola, vedere quelle faccine in un contesto diverso. C'è stato spazio per tutti: per i cantanti, per i musicisti, i ballerini, gli attori. Ognuno ha partecipato. Chi sulla scena chi nella preparazione: scenografi, costumisti, "sceneggiatori". Hanno messo in pratica nel laboratorio teatrale quello che dovrebbero fare in classe: ognuno dovrebbe (qui il condizionale è d'obbligo) sentirsi un tassello della lezione, un tassello fondamentale per la costruzione di qualcosa. Ognuno dovrebbe portare il proprio contributo: la lezione si svolge e sviluppa grazie al gruppo classe. Se questo concetto è ben chiaro in un laboratorio teatrale, non si capisce perchè diventi lettera morta durante le ore curriculari. Mi correggo immediatamente....a dire il vero si capisce benissimo: il laboratorio teatrale ai ragazzi interessa, la lezione poco! La responsabilità di ciò è nostra come insegnanti e della scuola come istituzione. Continuiamo ad essere da un lato animati da buoni propositi, dall'altro bloccati ed intrappolati da una burocrazia che non ci permette tutto ciò. Eppure, se i ragazzi sono capaci di farlo in un contesto lo sono anche in altri. La spiegazione a tutto ciò è chiara: per quanto riguarda il teatro gli alunni sono interessati, motivati e coinvolti; le lezioni sono invece per loro una gra rottura di scatole. Ed è un peccato. Perchè questi ragazzi sono davvero in gamba e le potenzialità le hanno. Faccio un mea culpa, ne prendo atto e cercherò di attivarmi.
Torniamo allo spettacolo. La cosa interessante è stata la partecipazione degli ex alunni. I quali, a dieci anni di distanza, ogni anno prendono parte al laboratorio (quest'anno alcune musiche erano composte dagli ex). Non li conosco, ma mi hanno fatto venire un nodo in gola. Vederli così, grandi, maturi, diversi. Eppure io non so chi siano. Immagino i colleghi che li hanno avuti in classe. Avevo gli occhi lucidi io......e, ripeto non ero talmente coinvolta, non al punto di avere i "lucciconi".
La serata si è conclusa con il discorso della Preside. La quale ha ringraziato i docenti. (e lì altro mio nodo in gola), le famiglie e gli allievi ai quali ha detto un Grazie particolare con questa motivazione "perchè senza di voi il nostro lavoro non sarebbe possibile. Grazie per le emozioni che ci regalate"....
Tralasciando una mia cinica osservazione (per reagire alla commozione) che ho sussurrato alle colleghe che sedevano vicino a me è "ok grazie a loro il nostro lavoro non sarebbe possibile; talvolta IL NOSTRO LAVORO NON E' POSSIBILE PROPRIO PERCHE' CI SONO LORO....Ovviamente ho detto questa frase per chiudere il rubinetto delle lacrime ;-)
tralasciando questo, anche io vorrei, su questo blog che chissà se i miei allievi scoveranno mai, dire GRAZIE. E lo dico con davvero con sincerità. Grazie ai miei alunni per i quali questo anno non è stato una passeggiata; grazie ai ragazzi che hanno trovato di fronte questa sconosciuta che si avvicendava all'ennesimo insegnante di francese in tre anni; grazie a chi ce l'ha messa tutta; grazie a chi, nonostante gli sforzi, non ha recuperato le carenze, ma ci ha provato; grazie a chi ha fatto tesoro delle mie lavate di testa; grazie a chi mi ha detto "ora la sua materia mi piace, prima la odiavo"; grazie a chi mi ha sorriso; grazie a chi ha capito che il ruolo del cerbero non mi compete, ma ha anche compreso che quel ruolo li fa crescere; grazie a chi mi ha ascoltato e ha preso in considerazione qualche consiglio venedo poi a dirmi che lo ha seguito ed ha fatto bene; grazie a chi mi ha definito "severa, ma umana".
Grazie a voi. Perchè questo è stato, nella mia breve carriera, un anno che non dimenticherò. Non dimenticherò i vostri occhi, i vostri faccini, le volte in cui mi avete fatto inalberare. Sarà bello incontrarvi tra qualche anno....ed emozionarmi di nuovo con voi. Chissà se voi avrete un ricordo bello almeno la metà di quello che io ho di voi. Chissà sa questa meteora passata nella vostra vita vi lascerà qualcosa....

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Che dire.. sembri commossa!
Mi sa che un po' sei dalla lacrimuccia facile... però ci credo che ti sei emozionata sul serio.

Sono abituato a questo genere di cose ~ non che qualcuno mi ringrazi di niente, figuriamoci non sono un prof ~ ma ho vissuto in prima persona le esperienze di mia madre prima e della mia dolce metà poi.
Il filo conduttore è sempre quello: un anno di strazio, disperazione, quasi bamdiera bianca, incubi notturni, paturnie di ogni tipo, relativa frantumazione degli attributi di chi pazientemente ascolta... e poi... zacchete ~ ripeto, zacchete ~ e arriva la lacrimuccia.
O l'incontro anni dopo... "prof si ricorda? la facevo arrabbiare, vero=? Eh ma classi come la mia non se ne trovano più!"
E poi effettivamente li rivedi magari più educati ma ancora un po' "scugnizzi" (isn't it?) , che studiano, lavorano, magari spingono una carrozzina... per la lacrimuccia non c'è più spazio ma un brivido al cuore e qualche ricordo nostalgico sì.
E' il bello del vostro mestiere.
Enjoy!

prof ha detto...

hai fatto centro........come al solito. Grazie beppuccione!

Anonimo ha detto...

Ecco Manuela!! Sapewo che la stoffa ce l'avevi!! Siamo noi quelli sbagliati, e per noi intendo gli adulti,senza colpevolizzare nessuno in particolare, ma allo stesso tempo tutti coloro i quali non fanno alcuno sforzo per capire, se stessi innazitutto, e poi il mondo in cui ci troviamo a vivere, ma che allo stesso tempo contribuiamo a far sì che sia quello che è. I ragazzi ci osservano,ci temono , ci ammirano, ci prendono in giro, talvolta ci disprezzano, ma sempre imparano da noi. E tu sei un buon modello!
Io non sono nessuno per dir questo, solo uno dei tanti, ma sento ugualmente di doverti dire: BRAVA!
Un abbraccio
Tiziana

prof ha detto...

tiziana, grazie.....anche tu sei riuscita a commuovermi!
Un abbraccio

Anonimo ha detto...

l'ho sempre pensato (e detto) che sei una GRANDE Manu. Unico rammarico? Non averti avuto mai come insegnante per evidenti motivi....ehm anagrafici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
stefy

Anonimo ha detto...

k bello Prof.ssa.. a parte il suo commento cinico : ) condivido appieno tutto ciò che scrive..Anche io faccio molti "laboratori" a scuola..Ci piace farli, partecipare anche perchè si prende il "meglio" di ognuno di noi , si utilizzano le capacità di tutti.Ci si sente gruppo.Nessuno viene deriso, tutti fanno ciò che gli riesce di più xkè lo scopo finale non è un voto singolo ma un progetto comune...E' interesse di tutti fare gruppo ! e dopo questa mia predica ..
Ti saluto Manu che (cm al solito mio) devo scappare...

1 bacino
Frà

Anonimo ha detto...

Mi sa che sono piu fortunati i tuoi alunni che te...
ah proposito sto scrivendo da mezz ora in questo blog senza aver chiesto il permesso...boh,vabbè..ora stacco e non stresso.
bisous,à bientot.