STORIE DI ORDINARIA F0LLIA DI UN'INSEGNANTE PRECARIA SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

15.6.07

15 giugno 2007...la vita mi sorprende!

Credevo di averle viste tutte. Molte cose le ho raccontate a mo' di sfogo, altre sono state spunto di riflessione, altre ancora le ho tenute per me. Oggi ho scoperto un altra fettina della grande torta "scuola"...e chaiamiamola torta perchè non voglio infierire.
Scritto di francese. Sorvolerei sulla pietosa circolare ministeriale del 15 marzo, seguita da una altrettanto pietosa nota chiarificatrice (de che?); per i non addetti ai lavori, mi limiterò ad esporre l'essenziale (i colleghi già sanno). La buona sostanza è che quest'anno, per la prima volta dalla malefica riforma morattiana, ci sono stati i nuovi esami di stato. In pratica le terze classi che ora stanno facendo l'esame sono le prime in assoluto che lo fanno in base alla LEGGE 59. Per cui, trattandosi di novità, nessuno - prima del 15 marzo e, purtroppo anche dopo - aveva le idee chiare. A settembre ci siamo detti "la circolare speriamo arrivi a dicembre" e così via.....intanto abbiamo lavorato a partire dalle nostre ipotesi, cioè abbiamo immaginato come poteva essere l'esame "riformato" e abbiamo remato in quella direzione. Con una certezza: che cacchio ne potevamo sapere noi? Il giorno 15 marzo la circolare che avrebbe potuto chiarici i dubbi ci ha gettato nello sconforto. In pratica, il famigerato "anno ponte" (che campeggiava nella letterina di inizio anno scolastico di MR Fioroni alle scuole) è stato una bella presa in giro. In nome di questo ponte non si è capito più nulla. Ovviamente, le materie maggiormente penalizzate sono state, neanche a dirlo, le lingue ( e menomale che ci rompono quotidianamente le palle loro e 'ste menate sulle lingue comunitarie...il festival dell'incoerenza). Già grazie a madama Moratti, il francese è passato a due ore (se da un lato ha comportato l'espansione delle ore per i supplenti, dall'altro li ha costretti a fare in due ore settimanali quello che normalmente si dovrebbe fare nelle già striminzite tre), ora con la circolare il francese o altra seconda lingua comunitaria è stato relegato ad un "fate un po' come volete". Che cosa???????????? Te ne arrivi fresco fresco a marzo e mi dici che, la tendenza sarebbe al solo colloquio orale, che però le scuole con una consolidata esperienza di bilinguismo (ma di chi? Della scuola o degli alunni?) possono optare per la prova scritta in entrambe le lingue. Gli altri,se optano per lo scritto si arrangiassero per una prova UNICA in inglese e francese...salvo poi ritrattare qualche settimana dopo ed aprire a tutti la possibilità di fare due prove.
Mi sono dilungata anche troppo. Alla fine da me si è deciso, per dare pari dignità alle due lingue, di fare lo scritto anche in francese. Sono stata la prima a caldeggiare questa tesi. Intanto ora 90 compiti da correggere me li devo sciroppare io.....(e non solo, mi sciroppo già altri impegni accessori nel corso dell'anno...vabbè!). Sono sempre convinta della validità della prova scritta. Un po' meno di altre cose.
E finalmente veniamo all'oggetto... Prova di seconda lingua comunitaria te la piazzano il venerdi. M pare logico: primo giorno italiano, vuoi mettere correggere i temi di tutta una classe?; secondo giorno matematica (vuoi mettere?); delle due lingue, ovviamente, la seconda quella più penalizzata, fa di nuovo il fanalino di coda. Signori miei. Rispetto tutti i colleghi e tutte le materie. So anche che mi attirerò tante antipatie, ma:
1. italiano fa gli esami un anno si ed uno no. Ha nel corso dell'a.s. due classi. Ha un solo corso. Fa scrutini e consigli solo di quel corso;
2. le altre materie vedi matematica concentrano i propri impegni in tre classi;
3. altre ancora ne hanno sei;
4. e balziamo a 9 con seconda lingua, arte, musica, scienze motorie
5. per non contare religione che ha 18 classi
Ora: italiano con due classi ed esami un anno si ed uno no sta messa benone. So che le colleghe di lettere mi odieranno, ma è così. Ok sgobbano, fanno le coordinatrici, si fa capo a loro, hanno antologia, narrativia, storia, geografia e compagnia bella non discuto. Ma alla fine i consigli, gli scrutini, gli esami e la roba da scrivere è circoscritta a quelle classette;
Matematica idem.
Inglese già sta peggio: 6 classi e gli scritti.
Passiamo a quelli delle 9 classi. Tra questi, sfido chiunque a dire il contrario, i più penalizzati sono gli insegnanti di seconda lingua. 9 classi (e programmi praticamente immutati rispetto alle tre ore), scritto e orale. Esami tutti gli anni con relative correzioni malefiche.
Beppe mi diceva che Rita (che insegna tecnica) durante l'anno ha il suo bel da fare perchè anche lei corregge compiti. Sacrosanto. Solo che quando insegni tecnica scegli di fare i compiti; se insegni francese devi perchè devi testare la competenza scritta.
Religione? Ok 18 classi, ma niente esami e, particolare non trascurabile, le sue schede di valutazione sono a parte. Il che significa (so che sembra ridicolo, ma anche questo torna utile) che non deve andarsi a pescare 300 schede di valutazione in giro per la scuola, ma ha le sue. Se le compila ed il gioco è fatto.
Tutto questo giro per dire che noi di seconda lingua arriviamo già nervosetti agli scritti. Li mettono pure il venerdi ed il lunedi hanno il barabaro coraggio di fare la ratifica degli scritti. Ma come? Io oggi ho finito la prova d'esame alle 11.30. Mentre il presidente ha timbrato e firmato le buste è passata mezz'ora. Insomma ho avuto qualche ora oggi e avrò qualche ora domani. In tutto una giornata per 90 compiti. Che, ovviamente, non puoi certo correggere alla carlona, ma con una certa precisione. Anzi, toglo "certa". Ulteriore motivo di rabbia. I colleghi delle varie materie orali, invece di ciondolare per i corridoi, potrebbero anche offrirsi di dare una mano nel trascrivere i giudizi sugli statini. IN fin dei conti non sta scritto da nessuna parte che deve trascriverli ognuno per le sue materie. Invece zero, il silenzio assoluto, la desolazione totale. Ce ne fosse stato uno e dico uno che si fosse offerto. E' un grande aiuto per chi ha quella mole di lavoro sapere che, almeno, c'è chi ti trascrive i giudizi. Invece a noi toccherà scrivere il giudizio 180 volte (uno sul compito, l'altro sullo statino). Se non è paranoico questo...

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