STORIE DI ORDINARIA F0LLIA DI UN'INSEGNANTE PRECARIA SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

4.1.08

vita piatta

In questi giorni, ho incontrato diverse persone che mi hanno raccontato dei meravigliosi cambiamenti nella propria vita, di belle novità che hanno voluto condividere con me. Sono anni, ormai, che mi sembra che accada tutto agli altri, che la mia vita, a confronto, sia abitudinaria e piatta. In effetti, però, di cose ne sono accadute anche a me, di cambiamenti e novità ce ne sono state, solo che le vite degli altri mi sembrano tutte molto più piene e significative della mia. Perchè? D'accordo non mi sono sposata, nè sono andata a convivere nè tantomeno è saltato dal cilindro un frugoletto. Questo non significa che non ci siano stati degli eventi importanti, dei momenti belli, delle situazioni interessanti. Eppure mi pare di condurre una vita sempre uguale a sè stessa...
La pausa natalizia mi ha dato modo di pensare a tante cose. Al momento che sto vivendo e a quelli che verrano. Naturalmente, per il presente ed il passato c'è la riflessione, per il futuro bisogna attivare l'immaginazione. Ed è qui che puoi avere, sostanzialmente, due opzioni: la visione solare, radiosa, ottimista del tuo domani e quella cupa, avvilita, pessimista. Io mi colloco tra quelli che ce la mettono tutta per non smettere di sperare che domani sarà migliore per i trentenni di oggi, che la precarietà finirà, che le cose andranno meglio. Solo che mi ci vuole molta (troppa) buona volontà per crederci davvero per cui poi ho i miei momenti no in cui mi do' della stupida e, quel che è peggio, dell'illusa. Mai possibile, dico?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Qui occorre citare Sandra Mondaini:

"che barba che noia che barba che noia"

il che vuol dire che non basta sposarsi per avere una vita come Steve McQueen!

prof ha detto...

ma no....il matrimonio era tipo una metafora per indicare un cambiamento radicale (vai a capire se in meglio o peggio)