Domande a Mariastella Gelmini sugli insegnanti meridionali 26 Agosto 2008 Il ministro della P.I. è una fortuna, una manna, una panacea per questo giornale on line, per la sezione “Scuola”, ogni volta che apre bocca o che scrive aggiunge un altro atto alla sua comica, in senso teatrale e linguistico, responsabilità di governo. Abbiamo appena registrato la cantonata sui Promessi Sposi, in prima del Corriere della Sera, e l'enfatica dichiarazione su «saper scrivere, saper leggere, saper far di conto», la trimurti ducesca dei tempi di mio nonno (cioè il ventennio) e dell’Italia di Scelba pre-sessantotto, che il giorno dopo, se ne esce affermando che i professori meridionali sono inferiori per conoscenze agli altri docenti italiani e per sottrazione ai padani e che avrebbero bisogno di corsi ad hoc per rifarsi la cabeza didattica. Oggi si corregge dicendo che sono le scuole meridionali ad essere scassatissime. In questo delirio tremens ministeriale chiediamo alcuni ragguagli alla Stellaspenta:
1) Gli insegnanti meridionali che dopo aver insegnato al Nord e tornano al Sud il corso lo faranno lo stesso? I colleghi che dopo venti e passa anni su e giù per le Alpi hanno riguadagnato terra di Trapani dovranno ri-formattarsi le conoscenze o saranno araldi di uno spirito nordista benefico? Magari incentivato in euro?
2) Agli insegnanti meridionali che verranno al Nord ad insegnare verrà loro controllato l’uso dei tempi verbali al passato e l’altezza? E ai meridionali con un passato nordista verso il Sud, in trasferimento, verrà controllato l’uso eccessivo del passato prossimo?
3) Se le scuole meridionali sono preda del degrado terzomondista perché non mandare l’esercito sui cancelli per tenere alla larga mafia, e violenze camorristiche?
4) Gli insegnanti meridionali che hanno votato per il Partito della Libertà avranno qualche pentimento in merito alla loro libertà d'insegnamento insidiata?
5) Dopo le impronte ai bambini rom perché non fare uno schedario degli insegnanti meridionali dove le impronte saranno quelle che riguardano: saper scrivere, saper leggere, saper far di conto?
Credo sia tempo che gli insegnanti si organizzino per l’autunno contro questo ministero assolutamente da disconoscere perché non garantisce libertà per gli insegnanti italiani ma che fa politica - ora anche razzista - ogni giorno che il Buon Dio manda in terra contro chi vede come avversario. Non è così che deve comportarsi un ministro della Repubblica.
Tellusfolio si rende da oggi disponibile per accogliere la protesta e le proposte di lotta del mondo della scuola. Personalmente a questo comico fascismo razzista non intendo ubbidire. Primo segnale: abbraccerò come un fratello e una sorella ogni insegnante della mia scuola nato sotto al Po. Claudio Di Scalzo discalzo@alice.it
1) Gli insegnanti meridionali che dopo aver insegnato al Nord e tornano al Sud il corso lo faranno lo stesso? I colleghi che dopo venti e passa anni su e giù per le Alpi hanno riguadagnato terra di Trapani dovranno ri-formattarsi le conoscenze o saranno araldi di uno spirito nordista benefico? Magari incentivato in euro?
2) Agli insegnanti meridionali che verranno al Nord ad insegnare verrà loro controllato l’uso dei tempi verbali al passato e l’altezza? E ai meridionali con un passato nordista verso il Sud, in trasferimento, verrà controllato l’uso eccessivo del passato prossimo?
3) Se le scuole meridionali sono preda del degrado terzomondista perché non mandare l’esercito sui cancelli per tenere alla larga mafia, e violenze camorristiche?
4) Gli insegnanti meridionali che hanno votato per il Partito della Libertà avranno qualche pentimento in merito alla loro libertà d'insegnamento insidiata?
5) Dopo le impronte ai bambini rom perché non fare uno schedario degli insegnanti meridionali dove le impronte saranno quelle che riguardano: saper scrivere, saper leggere, saper far di conto?
Credo sia tempo che gli insegnanti si organizzino per l’autunno contro questo ministero assolutamente da disconoscere perché non garantisce libertà per gli insegnanti italiani ma che fa politica - ora anche razzista - ogni giorno che il Buon Dio manda in terra contro chi vede come avversario. Non è così che deve comportarsi un ministro della Repubblica.
Tellusfolio si rende da oggi disponibile per accogliere la protesta e le proposte di lotta del mondo della scuola. Personalmente a questo comico fascismo razzista non intendo ubbidire. Primo segnale: abbraccerò come un fratello e una sorella ogni insegnante della mia scuola nato sotto al Po. Claudio Di Scalzo discalzo@alice.it
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