STORIE DI ORDINARIA F0LLIA DI UN'INSEGNANTE PRECARIA SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

13.12.09

atmosfera natalizia?

Come al solito di questi tempi natalizi, a scuola programmo una serie di attività concentrate sul periodo festivo. Per cui sotto con ricette, cartelloni, lessico, canzoni, cartoni animati, spot televisivi e chi più ne ha più ne metta a seconda del livello delle classi etc... In una prima stavo facendo Vive le vent che sarebbe Jingle Bells in Francia. La premessa è che avevo detto a quella d musica (scusate, ma definirla collega mi sento male per cui passatemi il "quella") che avremmo potuto lavorare insieme per cui io sotto con la pronuncia e lei con il canto. Sua risposta? Mah, la vedo banalotta come cosa (chissà, saranno abituati al canto lirico e le performances dei ragazzi saranno esclusivamente dal repertorio del Teatro San Carlo). Naturalmente ho capito che l'unica cosa banale del tutto era la risposta della tipa. Non mi sono scoraggiata ed ho proposto comunque la canzone agli alunni (chissene di lei). Passa davanti alla porta dell'aula (pare che io sia una delle poche rarità che non ciondola in corridoio) e sente che stavamo cantando. Ok, non sarà stato il miglior coro di voci bianche in circolazione, ma a me serviva per la pronuncia e per farli immergere un po' nel natale francese. Apriti cielo, mi ha detto che "a cantare tipo pecore" siamo bravi tutti, che non mi dovevo permettere etc. L'ho letteralmente mandata a fanculo. Le ho risposto che se lei insegna musica non ha l'esclusiva del canto (tant'è che si rifiuta), come io non ce l'ho del francese. Se nella mia lezione ho esigenza di utilizzare quale strategia didattica la musica e le canzoni sono fatti miei e lei non si può intromettere. Le ho anche ricordato che le avevo proposto un lavoro in tandem ricevendo un suo diniego. Risposta? "Ma se tu fai così mi banalizzi la materia, i ragazzi credono che si possa aprire bocca per dire di aver cantato". Le ho detto che la materia la banalizza lei se non coglie neanche gli spunti di collegamenti interdisciplinari offerti e che allora anche io mi dovrei ribellare se quando studiano Bizet non lo sanno pronunciare e qualcuno osa correggerli in modo sbagliato etc....
Vi risparmio l'epilogo. E' andato a finire che sono una presuntuosa e che lei non sa cosa io speri di ottenere, udite udite, facendo quella che va in classe e la RIVOLUZIONA. Per una canzoncina di Natale? Azz ...

1 commento:

Milady ha detto...

Manu, qua ci vuole un bel vaffanculo. In italiano. Con certa gente, sprecare altro fiato è tempo perso. La mia collega di musica ha spiegato il "va pensiero". Senza apostrofo. Le ho corretto il registro di classe aggiungendo l'apostrofo in penna rossa.