Collega di sostegno impegnata a fare la "tappabuchi" (ma non si era detto che gli insegnanti di sostegno non possono essere presi e sbattuti da una classe all'altra?) Il dramma è che è accaduto in un giorno in cui Alice non era di certo assente (il che comunque non giustificherebbe perchè anche quando l'allievo diversamente abile non è presente, il docente di sostegno non può essere preso e sballottato da una classe all'altra). Quindi hanno privato l'alunna del sostegno solo perchè c'era una classe scoperta. Metti che lo scoprono i genitori di Alice e piantano un casino (peraltro ne avrebbero tutti i diritti) che risposta avranno? Non vale anche in questo caso il discorso che la bimba "è certificata"? Ah no??????? Non so se rendo l'idea.
A vedermela con Attila ci sono abituata. Con Alice non tanto, almeno non da sola. Vi racconto la lezione? Entro in classe e la collega mi comunica che deve andare in III P. Mi suggerisce di non allontanarmi da Alice la quale oggi è raffreddata e vuole tanta comprensione. Ergo, oggi non concluderò un cacchio (sempre ammesso che riesca ad iniziare). Invece inizio. L'incantesimo dura il tempo di fare un giretto di controllo compiti sul quaderno. Alice chiama "mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm; gheeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee; mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm" arrivo a coccolarla (mi tocca pure soffiarle il naso e pulirle la bocca visto che ha saliva ovunque); riprendo da dove avevo lasciato. Alice richiama, diciamo così. Ad un certo punto, mi sono piaciuta. Ho fatto alternare di cinque minuti alla volta i compagni vicino ad Alice. Il fatto è che mentre io facevo una sottospecie di lezione urlando "je suis.........sui sui sui : la u è chiusa la s finale non si legge. Su, ripetiamolo insieme. Ricordiamo qualche altra parola che termina per s?", dicevo mentre io urlavo queste cose alla classe che si trova in un'aula con acustica a dir poco pessima, con la testolina mi giravo diciamo ogni due secondi per vedere che stavano combinando con Alice. E, devo dire, mi si è aperto davanti uno scenario da "paese delle meraviglie". E' proprio vero che i ragazzini sanno sorprenderti in mille modi(stranamente non solo in negativo). Mi hanno sorpreso la dolcezza, la pazienza, l'affetto con il quale si sono relazionati alla compagna. Mi hanno sorpreso gli occhi di Alice, occhi che non vedono, ma nei quali c'era un messaggio di serenità. Lo stesso che ho letto in quello dei compagni.
A vedermela con Attila ci sono abituata. Con Alice non tanto, almeno non da sola. Vi racconto la lezione? Entro in classe e la collega mi comunica che deve andare in III P. Mi suggerisce di non allontanarmi da Alice la quale oggi è raffreddata e vuole tanta comprensione. Ergo, oggi non concluderò un cacchio (sempre ammesso che riesca ad iniziare). Invece inizio. L'incantesimo dura il tempo di fare un giretto di controllo compiti sul quaderno. Alice chiama "mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm; gheeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee; mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm" arrivo a coccolarla (mi tocca pure soffiarle il naso e pulirle la bocca visto che ha saliva ovunque); riprendo da dove avevo lasciato. Alice richiama, diciamo così. Ad un certo punto, mi sono piaciuta. Ho fatto alternare di cinque minuti alla volta i compagni vicino ad Alice. Il fatto è che mentre io facevo una sottospecie di lezione urlando "je suis.........sui sui sui : la u è chiusa la s finale non si legge. Su, ripetiamolo insieme. Ricordiamo qualche altra parola che termina per s?", dicevo mentre io urlavo queste cose alla classe che si trova in un'aula con acustica a dir poco pessima, con la testolina mi giravo diciamo ogni due secondi per vedere che stavano combinando con Alice. E, devo dire, mi si è aperto davanti uno scenario da "paese delle meraviglie". E' proprio vero che i ragazzini sanno sorprenderti in mille modi(stranamente non solo in negativo). Mi hanno sorpreso la dolcezza, la pazienza, l'affetto con il quale si sono relazionati alla compagna. Mi hanno sorpreso gli occhi di Alice, occhi che non vedono, ma nei quali c'era un messaggio di serenità. Lo stesso che ho letto in quello dei compagni.
5 commenti:
Brava Manu! E ti sembra di non aver concluso nulla in classe? Forse avresti potuto spiegare in una situazione diversa il verbo essere e lo potrai ancora fare, ma alla fine dell'anno volendo essere realisti ... quanti lo ricorderanno in una classe di 20 alunni? E anche se lo ricordassero in tanti, sapere il verbo essere cambierà la loro vita? ... io non credo! Oggi invece hai dato una vera lezione, hai insegnato ai tuoi alunni il rispetto e l'altruismo ... hai concretizzato quella bella parola detta "integrazione" di cui tanto si parla, ma che pochissimi applicano. Un altro insegnante avrebbe ignorato Alice e coperto i suoi gemiti facendo ripetere ad ogni alunno il verbo essere e in quel caso davvero non avrebbe concluso nulla perché avrebbe rovinato a vita la classe marcando la distanza con Alice perché diversa. Sii fiera di te stessa e del tuo lavoro!
La tua collega lettrice n°1
arrossisco!
PS: i miei alunni, magari fossero "solo" 20. Sarei a cavallo (ed invece non sono neanche in sella ad un pony).
Per quanto riguarda l'ausiliare essere, beh spero che, almeno quello, riescano a ricordarlo (e che cavolo!!!!)
Mi sembra che questo post arrivi giusto giusto a conferma di quanto si diceva qualche tempo fa su Alice.. che senso ha averla in classe ecc ecc...
Effettivamente il cerchio si chiude....e come "chiusura" mi piace un sacco. Finalmente una cosa che abbia un senso.
Per non rovinare lo spirito idilliaco di questo post vi risparmio l'ultima di Attila.
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