STORIE DI ORDINARIA F0LLIA DI UN'INSEGNANTE PRECARIA SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

17.5.08

detto in modo molto franco....

Parlando senza peli sulla lingua (come è mia abitudine) e, detto tra noi, a me che un collega decida di essere largo di manica con i voti, che se ne freghi dell'oggettività della valutazione potrebbe anche non fregare nulla. Invece frega. Sapete perchè? Perchè crea un danno enorme ad una serie di elementi:

1. al ragazzo;

2. all'immagine della scuola e degli insegnanti;

3. ai colleghi

Le motivazioni che spingono a questi atteggiamenti possono essere svariate, ma non ne condivido neanche una. Che senso ha fare "regali", cosa si insegna a questi ragazzi? Se la scuola italiana va a rotoli non possiamo dare sempre la colpa alle istituzioni. Certo ne hanno e pure enorme, ma neanche noi la nostra parte la facciamo davvero tutti.

C'è chi alza i voti perchè altrimenti i genitori chi li sente, chi li alza perchè se i ragazzi sono bravi sono tutti contenti, perchè l'insegnante è bravo a seconda dei voti, perchè ci sarebbero duemila perchè dai più "Ingenui" a quelli più perversi. Fatto sta che se io metto un sufficiente e quella di lettere un super ottimo, accade che vengano da me i cazzo di genitori non da quella di lettere. Ed accade che io infili in quattro giorni 10 ore di ricevimento (tra mattina e pomeriggio) per spiegare che blablabla etc. Permettete che mi sono rotta le palle? Perchè i ragazzi si adattano in un nanosecondo alla situazione più comoda, cioè minumo sforzo=massimo risultato. Per cui sarebbe tanto bello poterlo avere con tutti i professori. Quando c'è quello che non ti applica sconti nè svende gli ottimo e i distinto diventa un cerbero, un professore severo, uno troppo esigente, uno che pretende i miracoli. Che cacchio vogliono?

Di esempi ne avrei duemila. Mi fermo a questo, certamente emblematico:

arriva madre arrabbiata per il sufficiente della figlia che ha un'intelligenza superiore. Le mostro il registro dal quale si evince che quel gran genio della figlia ha avuto, si, un buono ad una interrogazione, ma poi ci sono vari elementi che non possono non infierire: alcuni impreparato (e che faccio li annoto per sport? Vorranno avere un peso nella valutazione o stiamo lì a farci prendere per il culo da un branco di ragazzetti viziati e spocchiosi?), verifiche sufficienti etc. Chiedo alla signora quale sia la media, secondo lei, di queste valutazioni. La deficiente, serafica mi dice: "ah, guardi, una ragazzina che nononstate le sufficienze e gli impreparati, poi riesce ad andare da BUONO significa che ha una marcia in più". Le soluzioni erano due: o mandare a fanculo la signora oppure salutarla e dirle che la situazione quella era punto. Secondo voi per cosa ho optato?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me hai optato per mandare a fanculo la signora! ahahaha

giovanna ha detto...

dai dai, dicci che hai optato davvero per ..la prima che hai detto!:-)
Scherzi a parte,
vedi che si tratta sempre dello stesso problema.
Si chiama mancanza di comunicazione, di condivisone di vedute, di comunanza di obiettivi. E di differenti professionalità, perché no?
quando ci vuole ci vuole!:-)
Come al solito mi trovo a dirti: vissuto! :-)
Ps. leggo tanti blog didattici e spesso traspaiono "le rose e i fiori". Forse anche nel mio, che ne so!
Ma tu, Manu, sai far trasparire realtà "spinose"!
salutoni,
g.

prof ha detto...

Giovanna, non ti nascondo che spesso mi chiedo se quello che scrivo non sia troppo forte, non abbia un impatto eccessivo. In genere scrivo dopo giornate e pomeriggi non tanto di "rabbia" quanto, soprattutto, di disillusione, di non accettazione dello status quo, di forte messa in discussione anche di quello che sono. Tante volte questa onda emozionale mi travolge ed ecco che mi trovo a scrivere sul blog con l'impeto che si ha quando torni a casa dopo una giornataccia e vorresti, davvero, dare un calcio a tutto. "Rose e fiori" sarebbero il sogno di tutti. In questi anni (pochi) di insegnamento ho trovato anche rose, ma con tante spine. Ogni spina, però, mi sta insegnando almeno quanto le rose.
Magra consolazione, ma tant'è...
Un bacio grande!

giovanna ha detto...

Manuela,
quello che scrivi non è troppo forte, quello che scrivi è! E' realtà. Sono fatti che viviamo (io almeno, sì). E sono momenti bui che viviamo: "disillusione, di non accettazione dello status quo, di forte messa in discussione anche di quello che sono."
E tu hai la capacità di scriverli.
Tu sei così e sei preziosa così.
Sei preziosa perché non ci si sente soli, sei preziosa per te stessa perché ...almeno scrivi, *butti fuori*!
Si sta peggio quando non si ha questa dote!
buona fine settimana,
g.

prof ha detto...

Giovanna, non so neanche da dove incominciare per dirti grazie! Un bacione

giovanna ha detto...

semplice. Non devi dirmelo!
se no, io dovrei dirlo a te!:-)
oooohhh ma che cerimonie....
noi due non siamo tanto tipi da cerimonie vero??? :D :D
bacioneee!

prof ha detto...

No, non lo siamo. Badiamo alla sostanza, noi!
Un abbraccio