STORIE DI ORDINARIA F0LLIA DI UN'INSEGNANTE PRECARIA SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

20.6.08

20 giugno, i trasferimenti=un'altra batostina (l'ennesima)

Nonostante questi anni di precariato mi abbiano, se non altro, fortificato moltissimo; nonostante sia orgogliosa di aver saputo far fronte alla perenne condizione di instabilità in cui mi trovo; nonostante io sappia perfettamente che quel contratto a tempo determinato significhi una condanna a costruire castelli di sabbia che alla prima ondata vengono spazzati via, nonostante tutti questo, cazzarola, oggi quando ho visto sfumare la mia cattedra di francese che verrà data ad una collega trasferita devo dire di aver accusato il colpo. Certo, mi sono detta, se così deve andare meglio sia accaduto ora che tra due mesi alle convocazioni. Fa male lo stesso, però perchè mi ero illusa di poter almeno sperare di tornare dai miei alunni, di non dover ricominciare tutti dal principio, di non dover farmi conoscere, di non dover voltare pagina. Ai cambiamenti dovrei essere abituata, eppure non è stato bello dover fare i conti di nuovo (per carità non trattasi di novità) con la realtà. Mi troverò a salutare i colleghi senza poter nemmeno dire un "forse, spero, incrociate le dita per me". Mi sento una vera schifezza, credetemi. Già mi manca persino Attila, ho detto tutto. Oltre a sentirmi una schifezza, mi prenderei a schiaffi per aver ceduto alla piacevole illusione di avere qualche speranza di restare in un posto per un periodo che somigli vagamente a due anni scolastici (vagamente perchè luglio e agosto sono mesi fantasma per noi con contrato al 30 giu). Stupida di una sognatrice che sono.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

C'erano colleghi nella tua stessa situazione, oggi, mentre io facevo gli orali. Si assentavano, telefonavano per sapere dei trasferimenti e tornavano a sedersi e a lavorare con un mattone sul cuore. Non ti porto esempi per dirti "mal comune mezzo gaudio". Davvero, non so cosa dirti se non, come sempre, "tieni duro". Insegnanti che si affezionano ai ragazzi, che lavorano con passione sono una ricchezza ovunque vadano. E' destino che tu porti un po' di luce da qualche altra parte l'anno prossimo. Da qualche parte, anche se ancora non sai chi sono e che facce abbiano, ci sono dei ragazzi fortunati, perchè conosceranno te.

giovanna ha detto...

Manu,
vengo a lasciarti una parola di solidarietà. Sono dispiaciuta, dal più profondo del cuore.
Io non sono brava con le parole e rubo quelle di milady, ché le sento:
"Da qualche parte, anche se ancora non sai chi sono e che facce abbiano, ci sono dei ragazzi fortunati, perchè conosceranno te."
Eppoi...tu resti una FORTE!
ti abbraccio
giovanna

Anonimo ha detto...

eh eh
io non lo darei neanche tanto per scontato che comunque "Da qualche parte..."
Con i chiari di luna, i tagli in corso, e il nuovo sistema di reclutamento all'orizzonte...

prof ha detto...

Milady e Giovanna, al solito le vostre parole mi aiutano molto. GRAZIE, davvero.
Anonimo, altra dura realtà con cui fare i conti. Preferisco non ragionare sull'ipotesi, altrimenti cado in depressione