STORIE DI ORDINARIA F0LLIA DI UN'INSEGNANTE PRECARIA SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

19.2.09

saper(si) vendere

Sono sempre stata convinta che quando vali non hai bisogno di proclamarlo, in quanto verrà naturalmente fuori dal tuo lavoro e dalla tua professionalità. Per cui, quando mi trovo davanti a persone che sbandierano ai quattro venti quanto siano brave, inizio a pensare quasi per default che siano mezze calzette. Probabilmente mi sbaglio, ma non posso farci nulla. A me chi fa il primo della classe era antipatico da studentessa figurarsi da docente.
Ho una collega, brava ragazza, ma non ne posso più di dovermi sciroppare i suoi pipponi su quanto i ragazzi la amino, le vogliano bene, amino la sua materia da quando c'è lei, su come la collega dello scorso anno fosse una deficiente e lei l'unica in grado di insegnare ed appassionare i ragazzi. Ora, non per tirarmela, ma questo sta accadendo anche a me, me lo dicono genitori e alunni eppure io non me ne faccio un vanto (certo lo sto dicendo qui, ma è il mio blog ed è pure anonimo, mi pare una bella differenza. Non conoscete me, i miei alunni, la mia scuola e neanche la collega che mi ha preceduto etc). Fin qui tutto nella norma. Quello che proprio non accetto è un'altra cosa: come possano certe sfacciate sponsorizzazioni di sè essere benevolmente accolte. Mi spiego: la collega sbandiera quanto è fantastico il proprio metodo e di quanto spettacolari siano i risultati raggiunti grazie a quello che pare essere un flauto magico nelle sue mani e le altre persone si autosugestionano ed iniziano a dire che lei è brava, fantastica ed eccezionale. Su quali basi? Da quello che racconta, ovvio. Allora, scusate, tutti possiamo dire di essere Rita Levi di Montalcini!!!! Condanno più chi beve certe cose che chi le racconta. Voi che ne dite?
Sinceramente mi sono un po' rotta le scatole. Mi faccio il classico mazzo e non lo sbandiero. Alla fine potrei fare il contrario: sbandierare di farmi il mazzo e non fare una beata mazza (passatemela, dài, che sono incacchiatella). Mi rendo conto che proprio quello che io ho sempre contestato in quanto inutile mezzuccio si sta rivelando una carta vincente. Vedo che lei è considerata "quella in gamba, volitiva e piena di iniziative". Altro dettaglio non trascurabile: sempre lei si sta impegnando in un bel lavoro di asso pigliatutto. Si sta, sempre con la politica di autosponsorizzazione, accaparrando pon, corsi e laboratori vari. Io la vedo come una che fa di tutto per prendere soldi. Molti, invece, ne parlano come colei che "fa molto per la scuola". Fa molto cosa, scusate? Fa delle ore in più e le sono retribuite. Per me questo non è "fare molto per la scuola". Si chiama, semplicemente, straordinario ed è (giustamente, mica dico di no) retribuito. E' lavoro. Non mi venissero a dire che è spirito di collaborazione con la scuola che divento una iena. Collabora davvero chi lo fa su base volontaria, non chi percepisce una retribuzione. Non so se mi spiego. Vorrei tanto che "alla collega volenterosa" venisse chiesto di regalare ore pomeridiane alla scuola e vorrei vedere se tutta la volontà viene fuori. In quel caso mi leverei tanto di cappello. Al momento no, proprio no.
Aiutatemi a comprendere cosa ci sia di strano nel mio ragionamento (qualcosa deve esserci se sono l'unica a pensarla così)

6 commenti:

prof ha detto...

aggiornamento caldo caldo: mi ha appena telefonato. Ha preso gio-ven e sab di pseudo-malattia (sorella medico le farà un certificato di day hospital così: 1 non le decurtano i soldi; 2. non le mandano la visita in quanto ricoverata...)perchè lei che è stakanovista (strano, ogni meseprende almeno un giorno oppure due o tre ore di permesso. Io, che non mi proclamo stakanovista, è dal primo giorno del primo incarico della mia vita che non mi assento. Una volta ho preso un'ora di permesso, ma l'ho recuperata addiruttura prima di fruirne!) e che dà tanto per la scuola è stanca e ha bisogno di recuperare. Ovvio: io che per la scuola non faccio un cazzo sono fresca come una rosa, per questo non mi assento: non ne ho bisogno.

Anonimo ha detto...

Potrà sembrarti strano ma nella vita si può anche avere successo proiettando di se stessi un'immagine di successo.

Anonimo ha detto...

Bella paraculo però!

prof ha detto...

@ massim: esatto! Non so perchè me ne accorga solo io e gli altri le stendano tappeti rossi.
@anonimo: non discuto la posizione che, a quanto sto vedendo, trovar riscontro nella realtà. Discuto la deficienza di chi assiste a determinati atteggiamenti e cade nella rete!

Anonimo ha detto...

Forse però dovremmo imparare e lavorare solo se ci pagano. Nel lavoro è così che dovrebbe funzionare e invece nella scuola la maggior parte dei nostri sforzi è volontariato.

prof ha detto...

caro anonimo, hai ragione. La nostra professione non ci gratifica da un punto di vista economico, ma per quanto umiliante abbiamo una busta paga e siamo chiamati a compiere il nostro dovere nel modo migliore che conosciamo.
Questo, però, poco ha a che fare con certi atteggiamenti di egocentrismo ed esaltazione di sè. Non trovi?