Mi ritengo una persona corretta, una che sa vivere, la classica persona "perbene". E mi rendo conto che, se fossi "per male" sarebbe meglio. Una persona corretta è apprezzata e compresa solo da altre persone corrette. In certi ambientini no, e viene scambiata per una deficiente. Non ci sto. Gli sbagliati sono loro ( brutte bestie arroganti), su questo non ci piove. Come non piove (purtroppo, a questo punto) sull'assunto che chi è una persona a modo non riesca a snaturarsi e sia destinata ad essere compresa solo dai propri simili. Sono accadute in questi giorni delle cose che mi faranno rimpiangere meno il fatto di non essere qui il prossimo anno scolastico. Le uniche persone per le quali mi dispiace sono gli alunni ed alcuni colleghi splendidi che ho incontrato (grazie a Dio) e che spero di non perdere di vista perchè sono persone speciali ed uniche.
Non è mio costume criticare mai i colleghi che mi precedono. Non lo trovo etico, nè serio. Prendo la classe così come l'ho trovata, testo nelle prime lezioni il livello generale, mi rimbocco le maniche e mi metto al lavoro. Non ho mai detto a nessuno (alunni, genitori, colleghi, bidelli etc) che i ragazzi erano allo stato primordiale per quanto riguarda le conoscenze della mia materia, non ho mai fatto cenno all'ignoranza lasciatami in eredità ed ho sempre pensato che tra colleghi questo sia il minimo della correttezza. Certo, ho scritto spesso sul blog, ma essendo anonimo e costituendo per me una valvola di sfogo non indifferente, non me ne faccio una colpa. Dunque... la collega che aveva le mie classi ha lavorato malissimo (lo dichiaro): competenze inesistenti a qualsiasi livello, nessuno straccio di sviluppo della 4 abilità di base etc. Nelle seconde ho dovuto riprendere tutto: alfabeto, numeri, giorni della settimana, ausiliari, verbi di I gruppo, lessico essenziale ed ho faticato non poco per poter riallacciarmi al programma di seconda e portarli ora che siamo alla fine dell'anno ad un livello decente. Le terze che ve lo dico a fare. Dopo due anni di zero assoluto è stata un'impresa titanica, uno sforzo (da parte mia e degli alunni) immane. Però ho raggiunto determinati obiettivi ed ora tutti saranno in grado di affrontare la prova scritta (anche i carciofoni) e quella orale, tutti sanno affrontare un colloquio in lingua, coniugare verbi, strutturare periodi e quant'altro. Cavolo, mi è costato uno sforzo, ma la soddisfazione c'è. Li ho sfiniti, martellati, caricati di lavoro, ma finalmente la lingua francese non è più "questa sconosciuta". Dicevo della collega. Lei non so cosa facesse in aula. I ragazzi mi raccontano che portasse fotocopie, li mettesse a copiare dialoghi e passasse le proprie ore di lezione sulla porta a dialogare con altre colleghe. Anche se così non fosse, sta di fatto che i ragazzi non erano per nulla preparati, per cui.... La signora in questione, però, si prestava ad aiutare la vicepreside (notoriamente non pc alfabetizzata) a preparare materiale vario per cui si era resa importante nell'economia della scuola. In cambio di questi favori riceveva incarichi pon a gogò, laboratori pomeridiani ed attività incentivate che non facevano che rovinare ulteriormente i ragazzi ("professorè, noi ci rendevamo conto che non sapevamo niente, quindi andavamo anche il pomeriggio per recuperare, ma era peggio della mattina. Neanche una fotocopia ci dava, se ne andava sempre e ci lasciava in classe a fare quello che volevamo. Alla fine facevamo i compiti per il giorno dopo, almeno quando tornavamo a casa eravamo liberi...."). Insomma, un personaggino particolare. Una con la mano tesa a prendere soldi, con voglia zero di lavorare in classe e tanto volenterosa di stare al pc ad aiutare la vicaria (ma va?). Ora a me di tutto ciò non è che interessi. Vado su tutte le furie quando lei è rimpianta dalla vicaria in quanto ha perso il valido aiuto e quando si parla di lei come una grande insegnante. Oh, sveeeeeeeeeeeeegliaaaaaaaaaaaaaa. Quella era una paracula che sapeva vendersi benissimo. Io, che non sarò Umberto Eco, ma cerco di fare il mio lavoro con coscienza, serietà e professionalità. Non lecco il sederino a nessuno, non passo ore davanti ad un pc per farmi bella con la dirigenza, le ore le impiego per aggiornarmi, per correggere compiti etc. Non prendo soldi per progetti, ma a titolo gratuito metto a disposizione le mie ore libere per aiutare alunni in difficoltà facendo loro recuperare persino materie non mie (il colmo). Chi è, anche ad una superficiale analisi, una persona degna? Chi agisce come la collega o chi appartiene alla mia "scuola di pensiero"? Chi dovrebbe (il condizionale è d'uopo) essere considerata? Appunto..... non ci sto ad accettare tale status quo.
5 commenti:
ciao Manu,
ho letto ora il tuo commento e rispondo qui da te (non preoccuparti, io ho i commenti moderati per cui devo ricevere notifica di arrivo).
Hai ragione, dire stanche a questo punto è dir poco...: stanchezza magone, rischio di depressione direi! (insomma depressione ... ma giusto per capirci)
Tanto che: ti leggo sempre, dal mio google reader, a volte apro anche il link qui, ma poi.... non ho voglia neppure di scrivere! Ma non è solo "non voglia", è una *chiusura* che in certi periodi mi assale...
Ti dico comunque che sei sempre una persona speciale. Quanto combatti anche tu, quanto forte sei. E quanto ammiro quel riesci a fare con i ragazzi. Soprattutto tenendo conto delle realtà in cui operi.
ti abbraccio forte, ti leggerò sempre.
g
Ho letto con piacere il post, in cui mi ritrovo al 100%.
Anch'io cerco di fare del mio meglio in classe. L'unico modo per ottenere dei risultati è quello di rimboccarsi le maniche e lavorare sodo.
Brava, continua così e non ti vendere mai per un piatto di lenticche o per altro.
N.
@ giovanna: tesoro, ciaooooooo. Grazie per aver risposto, mi fa piacere sapere che ci sei e che continui a sostenermi. Mi dispiace per il tuo periodaccio. A me è capitato nella prima fase dell'anno (ricordi). Purtroppo anche per me qualche strascico c'è, infatti sto scrivendo molto meno sul blog. Mi mancano la voglia, la pazienza, l'entusiasmo. Però passerà, deve essere così per entrambe!
@N: grazie per il tuo commento, per il sostegno e per i complimenti. Non so se sia la prima volta o meno che vieni a farmi visita, ma spero tornerai presto. Un saluto
Manu,
ecco. Nella mia fase orso quale sono... ho giusto scordato di ringraziarti io per il contatto. giuro, lo pensavo mentre pranzavo.. non ho neppure ringraziato Manu :-)
ancora un bacione.
g
giovy, ma che dici? L'importante è essersi ritrovate. Un bacione
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