Grandi news non ce ne sono. Mi sto sforzando di fare quello che ho sempre consigliato agli altri, ma che mai sono riuscita a mettere in pratica e cioè pensare al lavoro come alla cosa più importante solo durante l'orario di servizio. Sto cercando di entrare nell'otticache, terminata la giornata lavorativa, c'è la propria vita a cui pensare e che arrovellarsi la mente e rimurginare non porterà da nessuna parte (anzi da qualche parte mi porterà: all'esaurimento nervoso).
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9 anni fa
3 commenti:
Ti capisco: è l'atteggiamento più difficile -per non dire impossibile- da adottare nel nostro lavoro, soprattutto se lo fai con passione... I ragazzi sono capaci, nella loro inconsapevolezza, di rovinarti un week-end ma anche di renderti euforica per una settimana... altro che impiego part-time :-)!
Comunque sono solidale con i tuoi tentativi!
Affettuosamente
Anna Maria
P.S. Ti ho linkata sul mio blog, spero non ti dispiaccia, in tal caso fammi sapere e, se ti va, passa a trovarmi :-)!
Dispiacermi? Ne sono onorata, invece! Passerò sul tuo blog.
Per me questo non è un periodo facile, mi sto ponendo moltissime domande e mi sto mettendo fortemente in discussione come insegnante e come persona, per tale motivo mi sto attivando: devo reagire!
Un saluto
Porsi domande e mettersi in discussione è proprio degli animi grandi e sensibili... Le tue parole mi hanno fatto venire in mente questa frase di Giovanni Paolo II, pronunciata a proposito di S.Benedetto: "Era necessario che l’eroico diventasse normale, quotidiano, e che il normale, quotidiano, diventasse eroico". E' questa, credo, la dimensione di tutti gli idealisti che affrontano la vita con passione: essere sempre pronti a superare i propri limiti, vivere la quotidianità con coraggio... Ti sono vicina!
Anna Maria
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